Costantino Ciervo
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Progetto FOR SALE (vendesi), 1994 (Villa Malaparte, Capri, Italia)
Costantino Ciervo e Ottmar Kiefer

Il progetto vendesi nasce grazie ad un invito di Rosanna Chiessi la quale aveva chiesto ad Ottmar Kiefer e Costantino Ciervo di realizzare un intervento artistico che si inserisse e reagisse con e nell’ambito storico/culturale/ambientale ed architettonico della famosa villa Malaparte sul capo Masullo di Capri fatta realizzare tra il 1938 e il 1940 e probabilmente progettata dall’omonimo scrittore (Alberto Libera ne potrebbe essere l’architetto ispiratore) .
Dopo una permanenza di una settimana nella stessa villa i due artisti maturarono e presero la decisione di far partire subito il progetto.
L’idea consisteva originariamente nello stendere per tutta la lunghezza della terrazza una rete come quelle usate nelle partite di pallavolo sulla quale fosse tessa una scritta gigante VENDESI fatta di molteplici dischi a superficie specchiante in modo che essi si riflettessero e luccicassero in tutte le direzioni attraverso un gioco di vento e sole.
Il progetto incontrò la totale disapprovazione degli eredi della villa, rafforzata dal fatto che essi avrebbero già avuto delle “pressioni “ dalla camorra di dover “vendere”. Tutto questo però non fece desistere i due artisti i quali non facendosi limitare nella loro volontà d’iniziativa e capacità creativa agirono di nascosto ripiegando strategicamente su delle mattonelle bianche trovate nella stessa casa. Le mattonelle bianche quadrate si prestavano benissimo per far risaltare sul pavimento rosso della terrazza la scritta vendesi. Dato che la villa e lo scoglio di capo Masullo sul quale è stata costruita, così come i due famosi faraglioni anteposti all'edificio, erano e sono ben visibili dall’alto della strada, l’effetto della scritta con le mattonelle restava sostanzialmente efficace, nonostante non la si potesse vedere dal mare. La scritta dovette essere rimossa per forza maggiore dopo un paio di giorni, ma il tempo bastò per procurarsi una documentazione fotografica e video dell’azione. Materiale che poi sarebbe servito per la divulgazione dell’opera.
La provocazione di voler mettere, ancora una volta, in vendita un simbolo rilevante della cultura generale, esaltato ancora di più dalla bellezza di un paesaggio tra i più avvenenti e conosciuti nel mondo, fa riflettere sul significato di “pubblico” e “privato”, ma anche su quel processo sempre più in atto, di banalizzazione e mercificazione e trasformazione del bene generale d’uso pubblico a mero valore di scambio con il conseguente risultato di una totale reificazione e alienazione dei rapporti umani. Si pensi al ruolo della cultura sempre più ridotta a spettacolo, dell’informazione, o alla privatizzazione di beni comuni come l’acqua, i musei, le spiagge etc. Il lavoro VENDESI era ed é di totale attualità. Dall’idea VENDESI a Capri sono stati sviluppati nello stesso periodo (1994) una serie di disegni/schizzi/progetto, nei quali si “mettono in vendita” altri esempi simbolici di cultura, bellezza e pura natura, arrivando, paradossalmente a vender addirittura la luna